Alla scoperta del Kansai

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Dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 Osaka ospiterà Expo 2025, dal tema “Designing Future Society for Our Lives”. L’evento sarà l’occasione ideale per esplorare la regione del Kansai oltre le località più battute, per scoprire un territorio che è culla di tradizioni culinarie e spirituali ma anche di una natura maestosa, attraversata da millenari sentieri di pellegrinaggio e punteggiata da località termali da sogno.

CIBO

Sebbene le cucine di Osaka e Kyoto siano rinomatissime vale la pena esplorare anche l’offerta gastronomica del resto della regione. Ben due dei brand di carne di manzo nipponici più apprezzati provengono dal Kansai; se la prefettura di Hyogo è la casa della celebre Kobe beef, la prefettura di Mie vanta la Matsusaka beef, pregiatissima carne di bovini vergini altamente marezzata, dall’elevato rapporto grasso/carne e dalla consistenza ricca. Sempre a Mie sono popolari gli Ise udon, variante regionale degli udon che si distingue per la texture soffice dei noodle, e gli tsu gyoza, versione fritta ed extralarge dei tradizionali ravioli la cui sfoglia raggiunge i 15 cm di diametro.

Nel Kansai non c’è solo buon cibo da assaporare, bensì anche tradizioni da scoprire, come quella delle ama della prefettura di Mie, pescatrici subacquee presso cui si può gustare il pescato del giorno ed ascoltarne le storie.

l Kansai è una regione che ha molto da offrire agli estimatori del sakè; i dintorni di Kyoto e l’area di Nada Gogo, nei pressi di Kobe, ospitano alcune tra le cantine più importanti del Paese. Qui avviene più di un quarto della produzione di sakè di tutto il Giappone, la cui fermentazione pare sia fiorita proprio in quest’area quasi sette secoli fa. Nada Gogo, che consta di una manciata di paesini situati a poco più di 10 km da Kobe, è sede anche di numerosi piccoli musei dedicati al sakè che offrono visite guidate e la possibilità di fare degustazioni.

SPIRITUALITA’

Chi è alla ricerca non solo di cibo per la pancia ma anche per lo spirito troverà ciò che cerca nel Kansai. Qui si trovano due importantissimi centri religiosi: il complesso monastico di Koyasan, sul monte Koya, e i santuari di Ise, il luogo più importante per lo Shintoismo, la religione autoctona giapponese.

I santuari di Ise, nella prefettura di Mie, sorgono all’interno del Parco Nazionale Ise-Shima, e constano di 125 santuari, due dei quali di enorme rilevanza: Naiku (dedicato ad Amaterasu, dea del sole) e Geku (dedicato a Toyouke-no-Omikami, divinità dell’agricoltura e del cibo). Naiku, l’edificio principale, è in gran parte precluso al pubblico. L’accesso è consentito solo all’Imperatore e ai sacerdoti anziani. Nonostante ciò, l’atmosfera solenne rende la passeggiata nella natura che cinge il complesso un’esperienza difficile da dimenticare. Nei pressi del complesso si snodano Okage Yokocho e Oharaimachi, due distretti dove ci si può ritagliare una pausa da dedicare allo shopping di souvenir e artigianato locale o riposarsi in una delle tante locande dove assaggiare le specialità locali.

Nella vicina prefettura di Wakayama sorge invece il complesso di Koyasan, uno dei luoghi più sacri del Giappone, patrimonio UNESCO. Fondato 1200 anni fa dal monaco Kukai, una delle figure religiose più influenti della storia del Paese. A Koysan si può accedere anche percorrendo il sentiero di pellegrinaggio Choishimichi, che richiede circa 7 ore di trekking, per un’esperienza più autentica.

Particolarmente suggestiva è la visita notturna al cimitero di Okunoin, che conta oltre 200.000 tombe di signori feudali, intellettuali, imprenditori e altre figure di rilievo della storia giapponese che riposano nel silenzio di una maestosa foresta di cedri. Sempre a Okunoin si trova anche il mausoleo dedicato a Kukai, che si crede vi risieda ancora in un perpetuo stato di meditazione. Sebbene il mausoleo non sia aperto al pubblico, nelle immediate vicinanze si trova la Sala delle Lanterne, illuminata dalla luce di 20.000 lanterne, dove i fedeli possono rendergli omaggio.

RELAX E OUTDOOR

Il lago Biwa, il più grande del Paese, deve il suo nome al liuto giapponese, di cui ricorda la forma. È cinto da una pista ciclabile, la Biwaichi, lunga circa 200km. Si può esplorare a bordo di comode imbarcazioni turistiche oppure in kayak; l’isola di Chikubu, al largo della costa settentrionale del lago, è un luogo sacro quanto misterioso: chiamata anche “Isola degli dèi”, si dice sia pervasa da una forte energia positiva in grado di realizzare i desideri delle persone. Selvaggia e inabitata, ospita oltre a una ricca vegetazione, lo Hogonji, un tempio buddista risalente al 724 d.C.e il santuario Tsukubusuma-jinja, Tesoro Nazionale edificato nel 420 d.C. Oltre a essere una location ideale per un’esperienza di glamping, il lago Biwa è anche un luogo di divertimento per i più avventurosi, che possono mettersi alla prova con la zip-line e lo Skywalker, un ponte ad ostacoli sospeso.

La natura, nella prefettura di Hyogo, offre numerose opportunità per rigenerarsi nel totale relax nelle apprezzatissime località termali di Arima Onsen e Kinosaki Onsen. Arima Onsen, una delle Nihon sankotou (le tre sorgenti termali più antiche del Giappone), dona i suoi benefici a chiunque si immerga nelle sue acque da ben 1500 anni ed è il luogo ideale per riposarsi dopo una gita sul vicino monte Rokko. Kinosaki Onsen affascina con le sue atmosfere sospese nel tempo, le basse costruzioni tradizionali affacciate sul fiume, i 7 onsen pubblici e i tipici ryokan. Kinosaki – pochi lo sanno – offre però molto di più di un bagno termale: la vista dal Monte Daishi in cima alla funivia Kinosaki è magnifica e la sosta a metà salita vi farà apprezzare il tempio Onsenji, la cui visita era d’obbligo in passato prima di accedere alle terme. Dal tempio a salire per una ventina di minuti, un poco impegnativo percorso di hiking immerso nei boschi.

Kobe è possibile bearsi della vista della natura circostante la città dall’alto grazie alla Shin-Kobe Ropeway, mentre i più sportivi possono incamminarsi alla volta delle splendide cascate di Nunobiki, spesso oggetto di citazione nell’arte e nella letteratura giapponesi.

STORIA

Nella prefettura di Hyogo si trova lo Himeji-jo, uno dei castelli più famosi di tutto il Giappone e dei meglio conservati. Quello che vediamo oggi è uno Himeji-jo restaurato, che ha recuperato il colore candido che gli è valso l’elegante epiteto di “Castello dell’Airone Bianco”.

Ricostruito, pur senza alcuno stravolgimento, è anche il castello di Ako, sfondo della celebre vicenda dei 47 ronin, samurai senza padrone che vendicarono la morte del loro signore feudale e furono poi costretti a eseguire il suicidio rituale.

In un tour dei castelli del Kansai non può mancare, poi, una tappa al castello di Hikone, nella prefettura di Shiga. Circondato da splendidi alberi di ciliegio (protagonisti del Sakura matsuri), il sito del castello è impreziosito da un giardino, il Genkyu-en, originariamente destinato allo svago del signore feudale e dei suoi ospiti. Il mastio, designato Tesoro Nazionale, cela quattro stanze segrete ed è circondato da una rete di muri e torrette a sua protezione, tra cui la Tenbin-yagura, la “torre bilancia”, chiamata così in riferimento alla struttura perfettamente simmetrica. Unica torre di questo genere in tutto il Giappone, la Tenbin-yagura era dotata di un corridoio che ne collegava le due estremità, demolibile in caso di emergenza. Passeggiando per il castello e i suoi dintorni, per cinque volte nel corso della giornata si verrà raggiunti dal suono di una campana che, da secoli, scandisce il tempo. Posizionata in un punto che permette ai suoi rintocchi di essere uditi in tutta la città, è un elemento talmente suggestivo da essere stata inclusa nell’elenco dei “100 paesaggi sonori del Giappone”.

Di tutt’altro respiro è Omi-Hachiman, una piccola località della prefettura di Shiga, non lontano dal lago Biwa, dove, ancora oggi, si possono trovare i segni del suo antico passato di centro mercantile. La città è teatro di uno dei festival più pericolosi del Giappone, il festival del fuoco Sagicho, durante il quale imponenti e coloratissimi carri si sfidano nel segno delle fiamme. All’infuori di questo particolare evento Omi-Hachiman è una località tranquilla, da scoprire passeggiando lentamente lungo i suoi canali, sulle cui acque transitavano le merci che lasciavano i magazzini dei mercanti, alcuni dei quali sono giunti fino a noi preservando la struttura architettonica originale.

Riccardo – Personal Travel Planner

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